Sarà lo spirito goliardico che aleggia fra i tavoli e che fa da sfondo a continui dibattiti e scambi d’opinione. All’ordine del giorno, le novità su San Frediano e Santo Spirito, i cambiamenti degli ultimi anni, il “si stava meglio quando si stava peggio”, la scomparsa delle leggendarie “mezze-stagioni”, il “poero tizio che gl’è andato a fidassi di caio” e, non potrebbe essere diversamente, la Fiorentina.
“Siamo rovinati!” commenta Paolo cercando di placare animi e stomaci, che spesso si lasciano un po’ troppo trasportare dalla conversazione.
E gomito a gomito, talvolta anche allo stesso tavolo, avvocati, scrittori, dottori, liberi professionisti, commercianti, pensionati, operai, studenti e turisti assistono o sono protagonisti di scherzosi battibecchi e frecciatine pungenti, “alla sanfredianina”.
Chissà se tutto questo “chiasso” era compreso nei progetti di Nello Bartarelli e Oliviero Carrai, genitori di Ferruccio, Graziella e Paolo, quando, nel 1963, hanno lasciato il lavoro di mezzadri nei campi per aprire una piccola trattoria.
Essere cliente della Casalinga equivale a diventar membro di una nuova famiglia, a preoccuparsi e chiedere perché il “Furbetto” non è venuto oggi, nonostante la sua bici sia, come al solito, parcheggiata in piazza e la sua mela cotta gli sia stata regolarmente preparata.
Insomma: La Casalinga viene prescritta dal dottore a tutti quelli che non si accontentano di mangiare.
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